lunedì 17 gennaio 2011

Era tosto, Eratostene

Questo post è come il Duomo di Milano, come la Sagrada Familia di Barcellona. Non perché sia un'opera d'arte, ma perché sembra non essere mai terminato. L'ho cominciato sei mesi fa, o giù di lì, e ogni volta che ci torno sopra sembra esserci qualcos'altro da aggiungere: un altro filmato, un'immagine migliore, una spiegazione più completa. Quindi ho deciso di darci un taglio, e se sarà un post incompleto pazienza.
Allora, per farla breve, seguirò la ricetta classica del giornalismo, risponderò in ordine sparso alle cinque domande: chi, cosa, dove, quando e perché. Per dare sapore alla ricetta dovrò aggiungere un altro ingrediente: un bel pizzico di come.

Quando
Terzo secolo avanti Cristo, cioè più o meno 2300 anni fa.

Dove
Alessandria d'Egitto, cioè non una città qualunque. Voluta da Alessandro Magno, Alessandria è la capitale dell’Egitto della dinastia dei Tolomei. È un pezzo della grande cultura greca trapiantato in Africa. È la sede del grande faro, una delle meraviglie del mondo antico. È la sede del Museion, luogo in cui sono passati alcuni tra i più grandi uomini di cultura del mondo (ad esempio Euclide, giusto per citarne uno che si incontra anche a scuola). È la sede della Grande Biblioteca, la raccolta di libri (rotoli di papiro, in effetti) più maestosa e famosa del mondo. 

Chi
Il Direttore della Biblioteca, il bibliotecario capo, Eratostene. Nemmeno lui è un uomo qualunque: poeta, filosofo, astronomo, geografo, matematico, si occupa di… beh, di quasi tutto. Tento solo un elenco di alcuni dei suoi lavori più importanti:
  • ha inventato il mesolabio, uno strumento per calcolare due medi proporzionali ;
  • ha inventato la sfera armillare, uno strumento per descrivere il moto delle stelle intorno alla Terra;
  • ha compilato un catalogo delle stelle;
  • ha misurato l'inclinazione dell'eclittica;
  • ha tracciato carte geografiche, tra cui una importante mappa del mondo allora conosciuto;
  • è stato il primo ad usare la parola geografia nel senso di descrizione della Terra;
  • ha realizzato per primo una cronologia rigorosa della storia greca;
  • ha studiato le maree;
  • ha studiato i fossili marini e ne ha dedotto il lento spostamento delle coste.
La mappa del mondo di Eratostene
I risultati che ancora oggi lo rendono famoso, però, sono due.
Uno è noto come “crivello di Eratostene”, un sistema semplice e geniale per trovare i numeri primi. Compare ancora in quasi tutti i libri usati nelle scuole: cercate nel libro di aritmetica di prima media, nel capitolo dove si parla della divisibilità, scommetto che lo troverete. 

Cosa
L’altro risultato è quello di cui si parla in questo post: la prima misurazione attendibile del meridiano terrestre. Eratostene, cioè, ha misurato il mondo.
Non è che si sia messo lì con il metro, ha usato altri due strumenti, entrambi potenti: il Sole e il proprio cervello. 

Come
Volendo tagliare corto, potrei limitarmi a dire "con un tocco di genio", quel tocco che serve perché qualcosa che un tempo era molto complicato, adesso sembri molto semplice.
Il fatto è che ho trovato un paio di video interessanti che aiutano a capire il come. Così ci ho aggiunto i sottotitoli italiani (fatti in casa, come al solito, quindi chiudete un occhio sulle imprecisioni).
Il primo ha esattamente 50 anni: Charles e Ray Eames (gli stessi autori di Powers of ten, di cui ho già parlato) lo hanno realizzato nel 1961. Funziona ancora che è un piacere.
Anche il secondo video ha la sua bella età, è uno spezzone di Cosmos, un documentario trasmesso negli Stati Uniti nell'ormai lontano 1980. Autore (e "attore") del documentario è il grande astronomo Carl Sagan.
  
Solo due annotazioni.
La prima: la storia che prima di Cristoforo Colombo tutti pensavano che la terra fosse piatta è una balla. Come è chiaro anche da questi due filmati, per i greci, ai tempi di Eratostene, era già chiaro che la Terra doveva essere sferica. Eratostene usa un meridiano: lo considera come un cerchio perfetto che passa dai due poli terrestri.
La seconda: c'è un punto che forse non è chiarissimo nei filmati: come è possibile calcolare un angolo che ha vertice al centro della Terra?
La figura dovrebbe aiutare. I raggi solari si possono considerare paralleli tra loro (non lo sono davvero, ma si può tranquillamente far finta che lo siano). Quindi le due rette arancioni del disegno sono parallele. Eratostene misura l'angolo tra l'obelisco di Alessandria e la sua ombra (segnato in nero nel disegno).
Ora, se avete sentito parlare di "rette parallele tagliate da una trasversale" dovrebbe essere facile vedere che l'angolo in nero e quello al centro della Terra (segnato in azzurro) sono alterni interni, quindi di uguale ampiezza. Ecco fatto.
Se non avete mai sentito parlare di rette parallele eccetera, venite in prima B tra qualche settimana: ne parleremo. 

Perché
Potrebbe sembrare la domanda più difficile. Perché Eratostene ha voluto fare tutto questo traffico? Bisognerebbe chiedere a lui. Ma a ben pensare forse ognuno di noi sa già la risposta: questo tizio di 23 secoli fa semplicemente voleva sapere. Proprio questa sete di conoscenza è quello che ne ha fatto un grande della storia e della scienza. Ed è anche quello che me lo rende così simpatico.

martedì 4 gennaio 2011

Chi l'ha vista?

Foto INAF
Avrei dovuto incrociare le dita, avrei dovuto toccare ferro. Avrei dovuto...
Insomma, oggi il cielo era coperto, copertissimo. Non c'è stato modo di vedere nessuna eclissi. Allora, come suggerivo nel post di ieri, mi sono rivolto a internet per vedere qualche immagine in diretta. Niente da fare: evidentemente il sito era intasato e non c'è stato verso di aprire la pagina.

Adesso mi consolo guardando qualche fotografia e qualche filmato. Così, sul forum di Astrofili.org, trovo qualche buona foto e leggo che molti si sono trovati nella mia stessa situazione. Non è bello, ma mi sento un po' meno frustrato.
Ho trovato anche una bella sequenza fotografica sul sito dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (foto scattate vicino a Napoli).


Poi c'è questo breve filmato dell'eclissi vista da Malta (nuvole anche lì!).
Adesso mi siedo e aspetto l'eclissi del 2015. 

lunedì 3 gennaio 2011

Un postino sull'eclissi

Domani mattina sarà visibile anche dall'Italia un'eclissi di Sole. Sono quasi certo che tutti lo sapevano già, ma un piccolo post sull'avvenimento ci vuole per forza.
Un'eclissi solare capita quando la Luna si mette proprio in mezzo tra la Terra e il Sole. Così la Luna copre il Sole, oppureche è la stessa cosa fa ombra alla Terra. Sarei tentato di spiegare spiegare ma mi pare meglio tagliare. Chi fosse interessato a saperne di più, può leggere, ad esempio, qui oppure fare una capatina su Wikipedia.

L'eclissi non è osservabile su tutta la Terra. Intanto perché per una metà del pianeta l'eclissi avviene di notte, e se non puoi vedere il Sole non puoi nemmeno vedere l'eclissi. Ma anche perché l'ombra della Luna è piuttosto piccola. Per capirlo, più di tante parole, basta questa spettacolare fotografia scattata dalla MIR nel 1999. Si tratta dell'immagine pubblicata ieri dalla NASA come Astronomy Picture of the Day.


A rigore di termini l'osservazione di un'eclissi solare non è proprio un'esperienza di astronomia ad occhio nudo. Serve almeno uno strumento importante: qualcosa che protegga gli occhi. La luce solare diretta può danneggiare la retina, anche in maniera irreversibile. Quindi occhio agli occhi: quando guardate il Sole, usate filtri adeguati.

L'eclisse comincerà verso le sette e terminerà verso le 10, con una copertura massima più o meno alle 9. Quest'anno ci saranno altre tre eclissi di Sole, ma non si potranno vedere dall'Italia e nemmeno dall'Europa. Quindi se vi perdete quella di domattina, potete mettervi in viaggio all'inseguimento delle eclissi, oppure aspettare la prossima visibile dalle nostre parti, nel 2015.

Se poi dovesse essere troppo nuvoloso (se fossi superstizioso consiglierei di incrociare le dita, toccare ferro o quello che preferite) potrebbe diventare davvero difficile vedere qualcosa di bello. In tal caso ci si può sempre mettere comodi e guardarsi l'eclissi in diretta web (ma naturalmente non sarebbe la stessa cosa).

In preparazione all'evento vero potreste anche decidere di guardarvi qualche simulazione al computer. Ad esempio si potrebbe usare stellarium o qualche programma simile. Oppure, più comodamente, guardarsi questo video: mostra l'eclissi – un po' accelerata – anche come la vedreste se foste sul Sole.


PS: il postino del titolo sta per "piccolo post". La battuta era così penosa che l'unico modo per rovinarla era spiegarla.