martedì 27 settembre 2011

Le storie numerose



In un bel libretto di Chicco Colombo (lo si può scaricare qui. Gratis!), ho trovato questo testo:
LA SOMMA
sommare :
10 pomodori +
25 patate +
200 di farina bianca +
50 di olio +
3 di sale +
2 di acqua +
10 di ragù =
LA SOMMA LA FAI TU!
PER ME E’ UGUALE A :
300 GNOCCHI AL RAGU’



Ecco. Poi hai voglia a dire: ragazzi, usate le unità di misura. Ragazzi, ragionate anche con le unità di misura. Ragazzi, le unità di misura!
Allora è automatico, incontrollabile: il prof di matematica che nascondo sotto i vestiti traduce: 200 g di farina, 50 ml di olio, 3 g di sale, 2 dl di acqua, 10 hg di ragù. E forse si dovrebbe dire qualcosa anche sulle dimensioni di pomodori e patate.
Come? Così la storia numerosa non funziona più bene?
Vero. Gli gnocchi vengono meglio però. (Forse un po' troppo salati?)

domenica 18 settembre 2011

Un tesoro nella rete - puntata 3

Edizione speciale per l'inizio dell'anno scolastico.

Rangle - Voci di corridoio 
Un ebook sulla scuola.
Avevamo forse bisogno di un piccolo libro di questo tipo: perché c’è molta più scuola reale qui, in queste pagine virtuali, che negli articoli e nelle polemiche che normalmente inondano i nostri quotidiani.

Il Post, Gianluca Briguglia - Cari ragazzi, studiate!
Studiate. Perché ho bisogno che qualcuno mi spieghi un sacco di cose. E come me tanti altri.

...ma noi, di questi 593.371 teen ager alle prese con la licenza media sappiamo poco, o nulla. Anche se sono figli, alunni, nipoti, figli di amici e del portinaio cingalese. In fondo noi che ne sappiamo  DAVVERO di quello che pensano loro?

Pensavo fosse amore invece era un calesse - Cronache del primo giorno
Un altro, rimproverato perché parlava mentre scrivevo alla lavagna, mi chiede “perché? Non si può nemmeno parlare?” e io a spiegargli che no, a scuola quando parla l’insegnante si tace, e prometto loro che, quando saranno interrogati, loro parleranno e io starò zitta, così faremo pari.

mercoledì 14 settembre 2011

Un tesoro in ogni dove 2.0


Vi do un consiglio. Magari non lo volete, ma ve lo do lo stesso. Se decidete di cambiare l’aspetto del vostro blog, se per chissà quale strambo motivo proprio volete fare una cosa del genere, beh, pensateci su due volte. Anzi, ripensateci. Datemi retta.

Perché cambierete un paio di impostazioni e se ne sballerà una terza. Allora voi sistemerete quella terza e se ne sballerà una quarta. Poi eliminerete una cosa e quella tornerà a saltare fuori quando meno ve la aspettate. Allora comincerete a trafficare per eliminarla di nuovo. Non ci riuscirete, ma le vostre manovre avranno fatto sballare una quinta e una sesta impostazione. Poi penserete bene di cambiare i tasti per votare gli articoli, da “mi piace/non mi piace” a “promosso/bocciato”. Questo farà sparire tutte le votazioni ricevute fino a quel momento, soprattutto i “mi piace” che vi davano tanta soddisfazione.

Continuerete così per qualche ora, finché vi accorgerete che è tardi, tardissimo, notte fonda. Che domani avete lezione alle otto meno cinque (il che significa doversi svegliare alle sei e mezza). Che non avete finito di preparare le prove di ingresso per i ragazzi della prima. Che non avete finito di controllare i quaderni di quelli di terza.
Allora guarderete il vostro blog con un occhio mezzo chiuso e l’altro mezzo aperto. E deciderete che non è proprio quello che volevate ottenere, ma a questo punto non oserete cambiare più nessuna impostazione. Va bene così, vi direte. Forse vi verrà il dubbio che questa storia del blog sia solo tempo buttato, con tutte le altre cose più urgenti che avete da fare. Che tra l’altro sono mesi che non lo aggiornate, ‘sto blog.
Oh, naturalmente farete poi un sondaggio in famiglia, dal quale risulterà che l’aspetto grafico del blog era meglio prima. Senza dubbio, proprio.

Ecco.  Vedete che il mio è un consiglio prezioso? Datemi retta.

PS. Tra le novità che ho tentato di apportare c’è anche una pagina di presentazioni. L’ho scritta non tanto perché i manuali del bravo blogger (che non ho mai letto) consigliano di farlo, quanto perché me lo impongono i manuali di buone maniere (che dovrei leggere più spesso).